La politica altoatesina esalta l’Autonomia ad ogni respiro eppure, ancora una volta, sulla valorizzazione della scuola arriva prima lo Stato della Provincia. Il piano del ministro Giuseppe Valditara legata all’adeguamento del contratto nazionale della scuola agita le acque anche in Alto Adige. “Era già accaduto nel 2016 e ci risiamo – le parole del segretario regionale della UIL Scuola Marco Pugliese – con un adeguamento degli stipendi ai docenti che parla chiaro”.
QUESTIONE DI APPROCCIO
Il sindacato non guarda solo all’aumento del salario (aspetto peraltro legittimo) ma all’approccio dell’istituzione. “Non sono state necessarie decine di contrattazioni ruotando attorno a innumerevoli cavilli per concedere adeguamenti che sarebbero dovuti. Vero che siamo arrivati alla firma del contratto ma solo dopo un lungo tira e molla sugli orari. Se l’aumento è collegato all’inflazione non riguarda il carico di lavoro. Il tutto, poi, andrebbe calibrato in un ragionamento complessivo per evitare l’aumento dei prezzi. A Roma, invece, ci si è seduti ad un tavolo, si sono guardate semplicemente le risorse e si è proceduto. A Bolzano questo, purtroppo, non avviene”.
STIPENDI INADEGUATI PER LE QUALIFICHE DEI DOCENTI
I dati continuano a restituire una professionalità poco riconosciuta. “Le statistiche dicono che i docenti della scuola italiana sono mediamente laureati con tanto di specializzazione, abilitazione (in media due anni di università in più) e master. Dalla primaria alla secondaria abbiamo professionisti tra i più titolati al mondo ma questo non trova alcun riscontro nel trattamento economico”. Il tutto si interseca con organici che invecchiano. “Il 15% dei docenti della primaria – continua Pugliese – è sulla via del pensionamento e ormai ci sono interi istituti con tutto il corpo docenti laureato con master in sostegno, inglese è così via. Sarebbe ora di uniformare i compensi ai titoli?”.
(fonte: https://www.bznews24.it/bolzano/docenti-uil-scuola-marco-pugliese-roma-bolzano-scuola-pugliese/)