Una riforma dei corsi di abilitazione per risolvere il problema dei precari nella scuola. E’ la proposta del sindacato Uil Scuola elaborata dal segretario regionale Marco Pugliese. Il punto di partenza è una situazione ingarbugliata. “Oggi per andare ad insegnare alla primaria hai l’abilitazione nella laurea di scienze della formazione primaria. Si entra subito nella graduatoria così come gli insegnanti di sostegno. Per inglese ci sono due anni in più. Medie e superiori, invece, richiedono un percorso abilitante solitamente biennale da seguire dopo la laurea. Questi sono divisi per classi di concorso in base alle materie che si andranno poi ad insegnare. Il problema è che molte di queste non vengono attivate per mancanza di candidati”.
LA RICHIESTA ALLA PROVINCIA
In questo quadro, dunque, si innesta la richiesta alla Provincia di una nuova struttura di formazione. “Proponiamo un sistema di abilitazione unico con una parte comune a tutte le materie e una differenziata per le classi di concorso ovviamente per ciclo scolastico. In questo modo supereremmo proprio le gabbie delle classi di concorso evitando le mancate attivazioni per mancanza di partecipanti. Potremmo essere in grado di creare un solco utile a tutti mettendo insieme docenti di materie tecniche e umanistiche nel primo tratto del percorso”.
UNA BASE COMUNE
Il rischio è di trovarsi di fronte a una standardizzazione. “Non direi. Scienze della formazione ingloba già l’abilitazione nel suo piano di studi per la laurea ma i percorsi di studio che non la comprendono potrebbero tranquillamente prevedere un ampio percorso comune per poi specializzarsi in un secondo momento. Avremmo così un’abilitazione unica e poi le classi di concorso per procedere. Teniamo conto che la base di pedagogia, psicopedagogia e didattica è anche oggi comune a tutti. Solo dopo si scende nel campo più strettamente disciplinare”.
UN MODO PER USCIRE DAL PRECARIATO
Una prospettiva, però, che potrebbe aiutare ad uscire dal precariato. “Con questo sistema avremmo tutti docenti abilitati con possibilità di mandare in ruolo gli insegnanti che si trovano in graduatoria. Per tutela potremmo mantenere il requisito dei tre anni di insegnamento in Alto Adige per accedere ai percorsi abilitanti. Di fatto il precariato storico riusciremmo ad inglobarlo sminando alcuni freni nel meccanismo di accesso al ruolo che oggi bloccano moltissime carriere”.
(fonte: https://www.bznews24.it/bolzano/la-proposta-della-uil-scuola-riformare-i-corsi-abilitanti/)